Isola di San Pietro

costiera rocciosa isola di san pietroL'isola di San Pietro è una delle due isole dell’arcipelago del Sulcis, ed è situata nella parte sud-occidentale della Sardegna. Con i suoi 51 kmq è la sesta isola italiana per estensione.

Una leggenda narra che l'apostolo Pietro, di ritorno dall'Africa e diretto a Roma, avrebbe sostato nell'isola a causa di una tempesta: da questo deriverebbe l'attuale nome dell'isola.

Nell'antichità l'isola offrì riparo alle navi fenicie, greche, cartaginesi e romane. Nel 1738, durante il regno di Carlo Emanuele III, una colonia di pescatori liguri provenienti da Tabarka, un'isola al largo della Tunisia, si stabilirono nell'isola di San Pietro e fondarono Carloforte, l’unico centro abitato dell’isola, dove si dedicarono alla pesca del corallo, del tonno, ed alla produzione di sale. L'origine ligure dei suoi abitanti si può ritrovare nel dialetto, nelle tradizioni, nei costumi e nell'urbanistica del centro storico della città.

Nella seconda metà dell'ottocento Carloforte visse il periodo di maggior benessere, grazie allo sfruttamento dei ricchi giacimenti della costa da parte di grane società minerarie francesi belghe e inglesi: a causa della mancanza di veri e propri porti nella zona, Carloforte divenne il principale punto d’appoggio per il trasporto dei minerali estratti. Incominciava la gloriosa, per quanto umile, epoca dei "Battellieri, uomini dalla tempra d'acciaio e validissimi marinai, che provvedevano alle operazioni di carico e scarico portando sulle spalle le "coffette" di minerale.

In seguito alla crisi delle miniere che colpì tutta la zona, i carlofortini tornarono alle antiche attività come la pesca, la produzione di sale e la navigazione. Oggi lo sviluppo economico dell'isola è legato principalmente al turismo, che va crescendo di anno in anno per merito delle bellezze naturali del luogo ed dei notevoli sforzi degli operatori del settore.

Le coste e l'interno

Le costa nord-occidentale, la più selvaggia e incontaminata, è caratterizzata dal susseguirsi di grotte, insenature, falesie a picco sul mare e poche spiagge, mentre la costa orientale, sulla quale si trova anche il porto di Carloforte, è invece più pianeggiante e sabbiosa.

Partendo dalla Punta nord-orientale, dove si trovano gli antichi stabilimenti delle tonnare, proseguendo verso ovest si incontrano nell'ordine Calalunga, le Tacche Bianche e il canale di Memerosso, dove la costa comincia ad assumere quell'aspetto caratteristico dovuto all'erosione. Particolarmente suggestive sono la grotta di Punta delle oche, così chiamata per la presenza dei gabbiani che in dialetto carlofortino sono detti "oche", e la grotta di Nasca. Qui si trova anche il Trogiu, una piscina naturale in mezzo agli scogli, e Calavinagra, forse il fiordo più bello della costa nord-occidentale.

Procedendo verso ovest si incontra Calafico, una profonda insenatura tra due strette pareti di roccia bianca, e superando il Faro di Capo Sandalo, la punta più occidentale dell’isola, si trova il golfo del Becco, sul quale si affacciano i resti di un piccolo villaggio di minatori, e gli scogli delle Spine.

L'unica spiaggia situata sulla costa occidentale è La Caletta, che è anche la più estesa. La costa della Mezzaluna è invece caratterizzata da una serie di grotte raggiungibili solo via mare. Procedendo verso sud la costa diventa nuovamente rocciosa. Qui si trova La Conca, un anfiteatro naturale degradante sul mare, con una piscina naturale nelle immediate vicinanze.

Scendendo verso sud si incontra la prima spiaggia della costa meridionale: la spiaggia delle Chinolle. Da lì in poi la costa diventa un intercalare di spiagge e scogliere. Incontriamo la spiaggia del Lucchese, La Bobba, nelle cui vicinanze si trovano le Colonne, due faraglioni di roccia trachitica emergenti dal mare, la spiaggia di Guidi, Puntanera, il Giunco, la spiaggia più estesa dell'Isola che prosegue per qualche chilometro fino ad arrivare quasi a Carloforte.

L'interno dell'isola è collinare, privo di corsi d'acqua, coperto dalla tipica vegetazione della macchia mediterranea: il rosmarino, il mirto, il lentisco, il cisto, il corbezzolo, ma soprattutto le pinete di pino d'Aleppo. Merita una visita lo stagno di Calavinagra, che in estate si prosciuga completamente a causa della forte evaporazione, e la salina nelle vicinanze di Carloforte, popolata durante le migrazioni da molte specie di uccelli acquatici.

Oltre ad alcuni nuraghi, nell'interno dell'isola si possono incontrare formazioni rocciose dalla forma particolare, vere e proprie sculture modellate dal vento e dagli agenti atmosferici, tra le quali quella chiamata fungo di pietra, che ha appunto la forma di un fungo

L'isola di San Pietro si può raggiungere in traghetto, circa 30-40 minuti di traversata, da Calasetta o da Portoscuso.

Oasi LIPU di Carloforte

L'Oasi LIPU di Carloforte presenta una notevole varietà di ambienti naturali che le conferiscono un aspetto insolito e selvaggio, e rappresenta un importante luogo di sosta e nidificazione per moltissime specie di uccelli.

La specie più importante è il Falco della regina, un rarissimo rapace che nidifica d'estate sulle ripide scogliere a picco sul mare e che con la sua presenza (circa cento coppie) qualifica l'Isola di San Pietro, da un punto di vista naturalistico, come area di importanza internazionale.

Ma si possono osservare anche altre specie, come il Gheppio, la Poiana, il Falco pellegrino, il rarissimo Gabbiano corso, dal particolare becco rosso corallo, il Marangone dal ciuffo, oltre ad una notevole varietà di piccoli passeriformi, come l'Occhiocotto, la Magnanina, la Magnanina sarda e la Sterpazzolina.

Numerose le attività dell'Oasi LIPU di Carloforte: campo estivo di sorveglianza e studio del Falco della regina, visite guidate, educazione ambientale. L'Oasi può essere visitata mettendosi in contatto con il responsabile, e le visite guidate devono essere prenotate.