Provincia di Oristano
La provincia di Oristano, è situata nella Sardegna centro occidentale, si affaccia ad ovest sul mar di Sardegna, e confina con le province di Sassari, di Nuoro, del Medio Campidano e di Cagliari.
La presenza umana nella provincia di Oristano risale al periodo neolitico; durante il periodo punico-romano vennero costruiti i grandi centri commerciali e militari di Othoca, Neapolis, Tharros, ma con l’indebolirsi dell’impero romano la popolazione di Tharros, intorno al 1070, si trasferì in quella che è oggi la città capoluogo di Oristano, dando vita al Giudicato di Arborea la cui fine, nel 1410, coincise con l'avvento della dominazione Aragonese, seguita da quella spagnola e sabauda.
Il territorio della provincia di Oristano
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di 90 chilometri di coste caratterizzate da spiagge sabbiose e arenili corallini, insieme ad un sistema di stagni e lagune che la rendono una zona umida di grande interesse. Partendo da nord la costa si apre con la spiaggia di Porto Alabe, nella marina di Tresnuraghes, seguita da alte falesie basaltiche e dalle candide scogliere a Su Riu e S'Archittu. Lungo i litorali si trovano numerose lagune e stagni costieri, per lo più unite alla penisola del Sinis: fanno parte del territorio provinciale gli stagni di is Benas, di Cabras, di Santa Giusta, di S'Ena Arrubia e infine lo stagno di Marceddì, il più grande della Sardegna, famoso per la produzione di pesce e arselle.
Altrettanto interessante è l’entroterra, costituito dal sistema montuoso del Montiferru, che ospita diverse comunità montane, dai territori del Ghilarzese e del Barigadu, e dal dolce paesaggio delle colline della Marmilla di Ales e di Mogoro, ricche di tradizioni artigiane.
Oristano e dintorni
Al limite settentrionale della pianura del Campidano, nei pressi della foce del Tirso, sorge Oristano, capoluogo di provincia dal 1974. Nel centro storico si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta, realizzata nel 1228 con l'apporto di maestranze lombarde, poi ricostruita nel XVII secolo in stile barocco. La torre di Mariano II, in blocchi di arenaria, venne fatta erigere nel 1291 ed è, insieme alla torre di Portixedda, l'unica traccia dell'antica cerchia muraria. All'interno del neoclassico Palazzo Parpaglia si trova l'Antiquarium Arborense, che ospita diverse collezioni archeologiche provenienti dagli scavi di Tharros, una pinacoteca e una sezione dedicata all'epoca dei Giudicati.
A soli dieci minuti dalla città di Oristano si trova il borgo marino di Torregrande, salotto estivo degli oristanesi, che prende il nome da Sa Turri Manna, la più alta fra le torri spagnole dislocate lungo le coste sarde. Caratteristica di Torregrande è il tranquillo lungomare, insieme alla spiaggia dal fondo sabbioso dorato a grani grossi e ghiaia sottile; Torregrande dispone anche di porto turistico ben attrezzato, con oltre 400 posti barca.
Nella piccola frazione di Donigala Fenughedu si può visitare la chiesa di Santa Petronilla, dalla sobria facciata a timpano, circondata da ulivi millenari; a pochi metri da Donigala si trova il santuario di Nostra Signora del Rimedio, nel quale il 7 e l’8 settembre si celebrano i festeggiamenti in onore della Vergine.
Siti archeologici della provincia di Oristano
Nella provincia di Oristano si possono trovare numerosi resti archeologici a testimonianza delle civiltà succedutesi nei secoli, a cominciare dalla civiltà prenuragica e nuragica: il nuraghe Losa di Abbasanta, i pozzi sacri di Santa Cristina a Paulilatino e di San Salvatore a Cabras, insieme alle domus de janas e ai menhir di Ruinas, Villa S. Antonio e Asuni e alle tombe dei giganti di Pompu e Usellus.
Importanti sono anche le testimonianze storiche del periodo punico-romano, dalle rovine della città punico-romana di Tharros, nella quale si trovano i frammenti dell'acquedotto, due edifici termali, due templi punici e l'altare a toppe, alle terme romane di Fordongianus. Suggestivi anche i resti dei castelli di epoca giudicale: il castello di Barumele, presso Ales, e di Medusa, tra Asuni e Samugheo.
Meritano una visita il complesso di Santa Maria di Bonarcado all’interno del borgo omonimo, che comprende il santuario, la romanica chiesa di Santa Maria e i ruderi del monastero, e la Basilica di Santa Maria della Neve a Cuglieri, risalente al XVIII secolo, al cui interno viene conservata la statua della Madonna della Neve, risalente al XIV secolo, rinvenuta nella baia di Santa Caterina di Pittinnuri.
Artigianato e tradizioni della provincia di Oristano
La provincia di Oristano vanta tradizioni artigianali antichissime, ed è rinomata, oltre che per la produzione di ceramiche e di cesti intrecciati, per i raffinati gioielli in oro e argento, realizzati ancora oggi secondo le antiche tecniche di produzione e con i motivi ornamentali di un tempo. Tra i prodotti tipici della gastronomia oristanese, da non perdere la bottarga di muggine (uova di pesce essiccate e salate) proveniente dagli stagni della provincia, e diverse ricette a base di anguille; tra i dolci, molto caratteristici i mustazzolus, a base di mosto di vino.
Tra le numerose feste, sagre e processioni della provincia, sono particolarmente caratteristiche quelle legate al carnevale. Tra queste, la più particolare è la Sartiglia, una giostra equestre che si corre da oltre cinquecento anni l'ultima domenica e il martedì di carnevale ad Oristano: su componidori, il capocorsa, guida un corteo di cavalieri mascherati, trombettieri e tamburini che attraversa la città fino alla piazza del Duomo, nel cento storico della città, per poi lanciarsi, seguito dagli altri cavalieri, in una corsa al galoppo per infilare la spada nel foro al centro di una stella d'argento appesa a un filo.