La provincia dell'Ogliastra
Sconosciuta ai turisti fino a pochi decenni fa, l’Ogliastra, da poco divenuta provincia, è considerata uno dei luoghi più belli del mondo per la bellezza delle sue coste e del suo interno montuoso.
La provincia dell’Ogliastra è situata lungo la costa orientale della Sardegna, di poco sotto il Golfo di Orosei, e si estende dalle pendici dei Monti del Gennargentu fino alla coste alte e rocciose che si affacciano sul Mar Tirreno; confina a nord-ovest con la Provincia di Nuoro e a sud-ovest con la Provincia di Cagliari. Il nome Ogliastra sembra derivare dagli olivastri millenari di cui è ricco il territorio, come quelli che si affacciano sulla spiaggia di Santa Maria Navarrese, anche se altre fonti ne attribuiscono l'origine all'enorme monolito a picco sul mare che si erge sulla costa di Baunei, denominato Agugliastra (o Pedra Longa).
Nel corso del secoli la zona dell’Ogliastra ha sofferto di un limitato sviluppo economico a causa delle difficoltà di collegamento con le altre regioni dell’isola, che hanno portato la regione a isolarsi e a chiudersi in sé stessa; ma proprio grazie a questo isolamento ha saputo conservare integre e incontaminate le proprie bellezze naturali, che recentemente hanno permesso lo sviluppo dell’industria turistica.
L’Ogliastra, provincia di terra e di mare, offre ai turisti un’immensa varietà di paesaggi naturali incontaminati: i centri più rappresentativi della regione sono Lanusei, in montagna, e Tortolì, lungo la costa, entrambi simboli dell’affascinante dualismo dell’Ogliastra che fonde sapientemente le due realtà dell’entroterra montano, pastorale, e dell’area costiera, agricola e turistica.
Il territorio dell'Ogliastra
Racchiusa tra il mare e le alte catene montuose che la circondano su tre lati, l’Ogliastra può essere definita un anfiteatro sul mare: questa particolare conformazione ha fatto guadagnare all'Ogliastra l'appellativo di "isola nell'Isola", che ne descrive anche lo storico isolamento a cui è stata relegata.
L’interno della provincia è caratterizzato dal massiccio del Gennargentu, il cui nome significa “porta d’argento”, che comprende le vette più alte dell’Isola, come il Bruncu Spina (1.829 m.), la Punta Paulinu (1.792 m.) e Punta La Marmora, la cima più alta (1834 m.). Assieme al Gennargentu, il Supramonte, i Tacchi Calcarei e il torrione di Perda 'e Liana di Gairo costituiscono il cuore montano dell’isola.
Molto suggestiva è la Gola di Gorroppu di Urzulei, una profonda fenditura scavata nel corso dei millenni dalle acque del rio Flumineddu, uno dei canyon più famosi d’Europa in virtù delle sue alte pareti che superano i trecento metri di dislivello. Altrettanto interessanti le diverse grotte sparse per tutto il territorio della provincia: Su Marmuri a Ulassai, una grande galleria lunga quasi un chilometro, Codula di Luna, la terza cavità naturale più lunga d'Italia, e la voragine di Su Sterru, che sprofonda per 300 metri.
Altra ricchezza del territorio, oltre alla bellezza delle zone interne, è lo splendido paesaggio costiero: un alternarsi di pareti rocciose a strapiombo sul mare, insenature, calette e spiagge di sabbia finissima. Partendo da nord si incontra la costa di Baunei, trentacinque chilometri di impervie falesie di calcare ricoperte da lecci, ginepri e macchia mediterranea, che si aprono in piccole cale silenziose, raggiungibili solo dal mare o a piedi: Cala Sisine, Cala Biriola, Cala Mariolu, Cala Goloritzè, e in particolare Cala Luna, circondata da rocce chiarissime, da molti ritenuta la più bella.
Più a sud, nei territori di Arbatax, Tortolì e Gairo, troviamo le spiagge sabbiose come San Gemiliano, Orrì, Cea, Marina di Barisardo, e la distesa di pietre perfettamente levigate di Coccorocci a Gairo.
Tortolì
Tortolì è il paese più popoloso ed economicamente più importante dell'Ogliastra, nonché uno dei suoi capoluoghi. Le numerose strutture ricettive della zona fanno poi di Tortolì uno dei più importanti centri turistici della costa orientale sarda, grazie anche alla bellezza del suo paesaggio e delle sue coste; tra le spiagge più belle si trovano Basaùra, Cea e il Lido di Orrì, dalla sabbia finissima e bianca.
Lungo le strade della cittadina, dal 1996, è possibile ammirare il museo d'arte contemporanea a cielo aperto chiamato Su Logu de S'Iscultura. Non lontano dal centro abitato sono presenti diversi siti archeologici, come Monte Terli, nel quale si trovano alcune domus de janas scavate nella roccia, e i resti di un nuraghe, una tomba di giganti e due menhir in località S'Ortali e Su Monti. Presso la chiesa campestre di San Lussorio, a circa 3 Km. dal centro abitato, si trovano le rovine di un villaggio risalente all'età romana; infine, sono da visitare anche le torri costiere aragonesi, la torre di San Michele (XVI secolo) e la torre di San Gemiliano (XVI-XVII secolo).
Lanusei
Lanusei, capoluogo della provincia d'Ogliastra insieme a Tortolì, è un centro collinare a in una posizione centrale, a pochi minuti d'auto dalle spiagge ogliastrine, dalle montagne del Gennargentu, dai laghi, dai fiumi e dalle grotte presenti nel territorio. Il territorio comprende sia zone collinari che montuose, tra i 150 e i 1300 metri di altitudine sul livello del mare di Monte Selene, Monte Tricoli e Monte Armidda, sede di un importante osservatorio astronomico aperto al pubblico. Notevole è la varietà di specie faunistiche selvatiche, come cinghiali, rapaci, pernici, lepri.
L'abitato si sviluppa intorno alla sede della diocesi, la cattedrale di Santa Maria Maddalena, risalente al 1860 ma di fondazione seicentesca, al cui interno si trova un pregevole ciclo di affreschi dedicato alla vita della Maddalena e di Cristo, realizzato nel 1927 da Mario Delitala. Di notevole interesse anche il Museo Diocesano dell'Ogliastra, situato nei locali del Seminario Vescovile. Le testimonianze archeologiche più significative sono riferibili all'età nuragica: sei nuraghi, due tombe dei giganti e circa quattordici probabili aree di insediamento. Il sito archeologico e naturalistico più importante è il Selene, un insediamento arroccato su uno spuntone di roccia con alcune tombe dei giganti a breve distanza.
Il trenino verde
Trenino verde è il nome dato al servizio turistico promosso dalle Ferrovie della Sardegna che consente di visitare alcuni dei luoghi più belli del territorio dell’Ogliastra, percorrendo le splendide vie ferrate che attraversano un paesaggio selvaggio e incontaminato.
La velocità moderata del trenino permette di assaporare appieno il paesaggio e la natura circostante, lungo un percorso che segue il profilo accidentato delle montagne: partendo dalla stazione di Arbatax, il trenino tocca Tortolì e Lanusei, l’antica foresta di Montarbu, una delle meglio conservate dell’isola, nei pressi del paesino montano di Seui. Nei pressi di Gairo, si erge solitaria Perda Liana, un tacco di roccia calcarea che precede il territorio di Sadali, un paesino al centro di un altopiano carsico dominato da una cascata, e successivamente in quello dell’isolato borgo di Villanovatulo. Il trenino tocca infine Orroli, ai margini di un altopiano basaltico circondato da boschi, per poi fermarsi a Mandas, il centro agricolo più importante della zona.
Siti archeologici della provincia dell'Ogliastra
Testimone della remota origine del territorio è il grande patrimonio archeologico: dolmen, menhir, nuraghi, tombe di giganti, domus de janas, sono i segni indelebili lasciati da diverse e antichissime popolazioni. Le tracce dei primi insediamenti umani in Ogliastra risalgono probabilmente al Neolitico e sono state rinvenute all'interno delle grotte del Supramonte di Baunei. All’epoca, gli uomini preistorici vivevano principalmente lungo le coste, cibandosi di vegetazione spontanea, di cacciagione e di pesca, fino a quando le incursioni piratesche, sempre più frequenti, li costrinsero a spostarsi verso l'entroterra, dando così origine ai primi insediamenti montani, nei quali iniziarono a praticare l'agricoltura e la pastorizia.
Sul Gennargentu di Arzana si trovano infatti diversi insediamenti nuragici, come il villaggio di Ruinas, il più alto della Sardegna con i suoi 1300 metri d’altezza, che presenta i resti di circa 300 capanne nuragiche con al centro la reggia ancora ben conservata, il nuraghe Unturgiadore (il cui nome ricorda l’avvoltoio, in sardo s’unturgiu) e la tomba dei giganti di Su Scusorgiu (il tesoro nascosto). A Perdasdefogu è stato inoltre rinvenuto uno dei primi nuraghi trilobati realizzati nell'Isola.
Artigianato e prodotti tipici della provincia dell'Ogliastra
Pur essendo ormai diventata una importante località turistica, nell'Ogliastra sopravvivono ancora le attività tradizionali come la pastorizia, l'agricoltura, la viticoltura e l'artigianato. Nelle numerose botteghe della provincia si possono ammirare i prodotti derivati dalla lavorazione del corallo, gioielli in filigrana d'oro e d'argento realizzati a mano, insieme a brocche e pentole in terracotta, realizzati ancora oggi con antichi sistemi di cottura. Ma l’attività che distingue l’Ogliastra dalle altre zone della Sardegna è soprattutto quella tessile, praticata, come un tempo, esclusivamente dalle donne. La materia prima per eccellenza è la lana, prodotta dalle pecore sarde, ma sono utilizzati anche il cotone, il lino e la lana di capra. Tappeti, scialli, tende e coperte vengono tessuti a mano su antichi telai di quercia, insieme al tradizionale copricassa, utilizzato per coprire la cassapanca che custodisce la dote della sposa, decorato con motivi campestri.
I prodotti enogastronomici locali completano l’offerta turistica di questa zona: gustosissimo il pecorino e i formaggi, come il cas'e fitta e il casu axeru, i culurgiones, ravioli di patate e formaggio, e tra i vini il famoso Cannonau di Jerzu, dal colore rosso rubino e dall’aroma forte e corposo.