Feste e manifestazioni
Cagliari conserva ancora oggi diverse manifestazioni caratteristiche della sua cultura popolare, per lo più legate a ricorrenze religiose, come nel caso della settimana santa che precede la domenica di Pasqua. Ma la festa più sentita dai cagliaritani è senz’altro quella che si celebra in onore di S.Efisio, il patrono della città.
Sagra di Sant’Efisio a Cagliari
La Sagra di Sant'Efisio, che si svolge dall’1 al 4 maggio, è la più importante festa religiosa di Cagliari e di tutta la Sardegna. È stata istituita nel 1657 dopo la terribile ondata di peste che sconvolse la città di Cagliari. I cagliaritani invocarono l’aiuto del Santo promettendo in cambio una festa solenne da celebrarsi una volta all'anno; l'epidemia cessò come per miracolo, e da allora la città organizza la Sagra del 1° Maggio per ringraziare e onorare il suo protettore.
La cerimonia comincia con la vestizione della statua del santo, nella sua chiesa di Stampace. Da qui parte la processione, che viene aperta dalle traccas, carri trainati da buoi adornati e infiorati provenienti dai paesi del circondario, seguiti dalla grande sfilata in costume tradizionale dei rappresentanti di moltissimi paesi della Sardegna. Con loro sfilano anche i miliziani a cavallo, i suonatori di launeddas, i membri dell' arciconfraternita che hanno provveduto alla vestizione della statua del santo, e l’Alternos, rappresentante dell’autorità civile, anch’egli a cavallo e scortato dai mazzieri in alta uniforme. Chiude la sfilata il cocchio dorato che porta la statua del Santo, che dopo aver percorso le strade dei quartieri storici della Marina e di Stampace, arriva a Nora nei luoghi del martirio del santo, e si ferma nel tempietto in riva al mare. Il quattro maggio la statua del santo ritorna alla chiesa di sant’Efisio di Stampace, e una solenne messa conclusiva chiude la ricorrenza.
I riti della settimana santa a Cagliari
Il venerdì che precede la domenica delle Palme si svolge la Processione dei Misteri (Is Misterius). Annunciata da un rullo di tamburo, una processione formata dai membri dell'arciconfraternita del Crocifisso, l'istituzione religiosa fondata nel 1616, esce da piazza San Giacomo per recarsi in sette chiese del centro storico, che rappresentano le sette stazioni della Via Crucis; in ogni tappa della processione viene lasciato un simulacro che raffigura un momento della Passione.
Il venerdì santo, attorno alle 13, parte dalla chiesa di San Giovanni la processione del Cristo Morto, guidata dai membri dell'arciconfraternita della Solitudine, istituita nel 1608. Rulli di tamburi, canti, sfilata di croci e stendardi, accompagnano il crocifisso sovrastato da un baldacchino bianco. Preceduta da due figure infantili, che simboleggiano San Giovanni e la Maddalena, sfila anche la statua dell'Addolorata, vestita in nero, con il capo fasciato di bianco, sormontato da una corona d'argento e con le spade dei sette dolori piantate sul petto. La statua del Cristo, deposta in una lettiga rivestita di veli e pizzi, farà ritorno nella chiesa di San Giovanni il giorno successivo.
La domenica di Pasqua, alle 11, si svolge la cerimonia del Su incontru, l'incontro tra la statua del Cristo Risorto e quella della Madonna. L'abbigliamento dei due simulacri simboleggia l'avvenuta Resurrezione: il Cristo sfila con una fascia rossa e oro e l'aureola sul capo, la Madonna con un abito bianco guarnito in oro, manto azzurro, velo di pizzo, corona sul capo e bouquet di fiori tra le mani. La cerimonia, che parte da piazza San Giacomo, culmina in via Garibaldi: uno di fronte all'altro, i simulacri si salutano con un triplice inchino, quindi si avviano affiancati verso la chiesa di San Giacomo; da qui, la domenica successiva, raggiungeranno il vicino oratorio del Crocefisso dove sono abitualmente custoditi.
Il lunedì di Pasqua sfila in processione la statua di Sant’Efisio, col manto rosso, la corazza e le piume di struzzo sull'elmo, per celebrare la grazia concessa alla città di Cagliari quando di trovava sotto l’assedio dei cannoni delle navi francesi nel 1793: il santo avrebbe miracolosamente fermato i proiettili più pericolosi, e fatto alzare il forte vento che spinse la flotta navale nemica a sfracellarsi sugli scogli. Di prima mattina, il corteo organizzato dall'arciconfraternita del Gonfalone parte dalla chiesetta di Sant’Efisio di Stampace e si dirige verso la cattedrale. Il rito, nato come prologo alla sagra di maggio dedicata al martire, di fatto conclude le cerimonie quaresimali.